Anno accademico:
2025/2026
Anno | Insegnamento | SSD | CFU |
---|---|---|---|
1 | Analisi matematica i e geometria | MAT/05 – MAT/03 | 12 |
1 | Fondamenti di informatica | ING-INF/05 | 9 |
1 | Fondamenti di chimica e chimica organica | CHIM/07 | 9 |
1 | Analisi matematica ii | MAT/05 | 9 |
1 | Fisica sperimentale e fisica matematica | FIS/01- MAT/07 | 12 |
1 | Fondamenti di elettromagnetismo | FIS/01 | 9 |
2 | Fondamenti di statistica e calcolo numerico | MAT/09 – MAT/08 | 12 |
2 | Meccanica dei continui e delle strutture | ICAR/08 | 6 |
2 | Fondamenti di automatica | ING-INF/04 | 6 |
2 | Elettrotecnica | ING-IND/31 | 6 |
2 | Biologia e fisiologia | BIO/09 | 9 |
2 | Meccanica applicata alle macchine e fisica tecnica | ING-IND/13 – ING-IND/10 | 12 |
2 | Elettronica | ING-INF/01 | 9 |
3 | Dispositivi biomedici | ING-IND/34 | 8 |
3 | Metodi e modelli per l’elaborazione di segnali biomedici | ING-INF/06 | 8 |
3 | Impianti ospedalieri | ING-IND/34 | 8 |
3 | Economia e organizzazione aziendale | ING-IND/35 | 6 |
3 | Insegnamento a scelta | 6 | |
3 | Insegnamento a scelta | 6 | |
3 | Inglese | L-LIN/12 | 3 |
3 | Tirocinio formativo | 12 | |
3 | Prova Finale | 3 |
Il CdS in “Ingegneria Biomedica” si propone di fornire ai laureati le competenze di base dell’ingegneria industriale (meccanica, termodinamica), ma anche dell’ingegneria dell’informazione (elettronica ed analisi dei segnali), utili per collaborare con il personale sanitario e fornire ai pazienti trattamenti sempre più efficaci e sicuri nonché contribuire allo sviluppo e alla gestione di strumenti per soggetti fragili come gli anziani e i portatori di handicap. La formazione si completa attraverso gli insegnamenti relativi al settore dell’ingegneria biomedica che contribuiscono a formare una figura professionale capace di rispondere alle esigenze del mercato del lavoro.Il corso, quindi, integra le competenze ingegneristiche di base con le applicazioni biomediche attraverso un approccio interdisciplinare che combina teoria e pratica. Le conoscenze fondamentali di matematica, fisica, chimica e informatica forniscono gli strumenti metodologici necessari per comprendere e modellare sistemi complessi. Queste basi si uniscono a competenze specifiche in ambito ingegneristico, come la meccanica, l’elettronica e l’elaborazione dei segnali, applicate al contesto medico-biologico. Il percorso formativo collega direttamente queste discipline alla progettazione, gestione e manutenzione di dispositivi medici, alla sicurezza degli impianti ospedalieri e allo sviluppo di tecnologie innovative per la diagnosi e la terapia, formando professionisti capaci di tradurre i principi ingegneristici in soluzioni efficaci per la salute e il benessere umano.Il percorso formativo è composto da un insieme di corsi di base (matematica, fisica, chimica e informatica) svolti in particolare nel primo anno di corso.Durante il secondo anno sono previsti corsi relativi alle materie ingegneristiche di base dei settori industriale e dell’informazione. Questi corsi forniscono competenze su:le conoscenze di meccanica necessarie per: caratterizzare sistemi ingegneristici semplici, costituiti da travi, sottoposti a carichi statici ed affaticanti; risolvere problemi ingegneristici relativi alla meccanica dei sistemi di corpi rigidi; descrivere le caratteristiche principali dei sistemi di trasmissione della potenza meccanica;le principali tecnologie per la conversione di calore in energia meccanica, e viceversa (motori e refrigeratori), e per il trasferimento di energia sotto forma di calore, per fornire conoscenze su come il calore si propaga nei solidi, nei liquidi e negli aeriformi o per onde elettromagnetiche;le basi di elettronica necessarie per analizzare e progettare semplici circuiti elettronici, e le conoscenze teoriche e pratiche per la realizzazione di schede;gli strumenti metodologici fondamentali per la descrizione, l’analisi e la modellizzazione dei segnali.A conclusione del secondo anno è previsto anche un insegnamento di fondamenti di biologia e fisiologia.Durante il terzo anno si svolgono i corsi caratterizzanti l’ingegneria biomedica, che hanno lo scopo, in particolare, di fornire le basi per la progettazione e comprensione del funzionamento dei dispositivi biomedici e forniscono le competenze
relative alla progettazione, gestione e sicurezza degli impianti tecnici all’interno delle strutture sanitarie. Un insegnamento si propone, infine, di avvicinare gli studenti agli elementi di base del management aziendale, con particolare riferimento alle aziende del settore biomedicale.
Il percorso si chiude con un tirocinio, svolto presso una azienda sanitaria o una azienda del settore biomedica.
Per essere ammessi al Corso di Studio in “Ingegneria Biomedica” occorre essere in possesso del diploma di istruzione secondaria superiore o di un titolo di studio conseguito all’estero e riconosciuto idoneo, secondo la normativa vigente, per l’accesso alla formazione universitaria.
È richiesta altresì capacità logica e un’adeguata preparazione nelle scienze matematiche, fisiche e chimiche, come fornita dalle scuole secondarie di secondo grado (DM 1648/2023).
Il possesso di adeguate conoscenze iniziali è verificato con un test obbligatorio al fine di identificare eventuali specifiche lacune formative, nelle conoscenze discilinari, in corrispondenza delle quali saranno attribuiti obblighi formativi aggiuntivi (OFA), da colmare nel primo anno del Corso di Studio.
Il costo della retta è di € 3600 per anno accademico. Per gli studenti iscritti ad una delle associazioni, sindacati o enti convenzionati con l’Ateneo, sono previste particolari agevolazioni economiche.
Il pagamento può essere effettuato online in modalità e-commerce o a mezzo bonifico bancario. Oltre al costo della retta universitaria, lo studente è tenuto anche al versamento annuale del contributo per i servizi, pari a euro 240. Per maggiori informazioni consulta la pagina dedicata.
Iscriversi è semplicissimo, ed è possibile farlo in qualunque periodo dell’anno, senza alcun costo aggiuntivo.
Per conseguire il Diploma di Laurea occorre sostenere una prova finale che consiste nella presentazione di un elaborato scritto sviluppato nell’ambito delle discipline e attività didattiche del Corso di Studio.
L’elaborato di laurea è valutato da un’apposita Commissione nominata dal Rettore, composta da almeno 7 docenti secondo quanto previsto dall’art. 25, comma7, del Regolamento di Ateneo. La Commissione è presieduta dal Coordinatore del Corso o da un professore di I fascia in ruolo nel Corso, designato dal Rettore.
Il Consiglio di Corso di Studio, o una specifica Commissione Didattica nominata dal Consiglio di Corso di Studio, può autorizzare la preparazione dell’elaborato finale presso altre Università, strutture di ricerca italiane ed estere, o nell’ambito di attività di tirocinio o stage di lavoro.
Il Relatore deve essere un docente titolare di un insegnamento presente all’interno del Corso di Studio, comprese le attività a scelta offerte dall’Ateneo. Non è prevista la nomina di un correlatore. Il docente relatore, tuttavia, può scegliere di avvalersi di un correlatore nei casi in cui lo ritenga opportuno. È possibile affidare la correlazione di tesi di laurea a docenti di altre Università, o a esperti esterni, previa autorizzazione del Coordinatore del Corso di Studio. L’argomento della tesi deve essere concordato con il docente relatore.
La tesi è redatta, di norma, in lingua italiana. Può essere scritta in lingua diversa dall’italiano, previa autorizzazione del Consiglio di Corso di Studio e sempre che il docente relatore abbia conoscenza della lingua straniera prescelta dallo studente per la predisposizione dell’elaborato di tesi. La tesi, in lingua straniera, dovrà essere accompagnata da un riassunto scritto in lingua italiana.
Nel valutare la prova finale, la Commissione può attribuire, oltre al voto curriculare di partenza, ottenuto sulla base della media degli esami superati dallo studente fino a un massimo di 11 punti.
In particolare, nella formalizzazione del voto, la Commissione si atterrà ai seguenti criteri:
qualità nell’esecuzione dell’elaborato finale (originalità, innovatività, ecc.) e qualità espositiva, anche in relazione all’argomento affrontato: massimo 5 punti per una tesi compilativa; massimo 9 punti per una tesi sperimentale.
lodi in carriera: 1 punto, se il laureando ha conseguito da 3 a 5 lodi negli esami di profitto; 2 punti, se ha conseguito oltre 5 lodi negli esami di profitto.
La votazione finale è espressa in centodecimi, con eventuale lode. Il punteggio minimo per il superamento dell’esame finale e il conseguimento della laurea è 66/110.
La Commissione può concedere al candidato il massimo dei voti con lode. La lode è attribuita all’unanimità e decisa solo quando la media dei voti in carriera, sommata a tutti gli altri punteggi, raggiunge o superi 110 e lo studente abbia conseguito almeno una lode in carriera.
Eventuale menzione aggiuntiva alla lode può essere attribuita dalla Commissione, sempre all’unanimità, a candidati che abbiano svolto un elaborato finale particolarmente originale e rilevante, valutato col massimo del punteggio attribuibile, e con una media di voti in carriera superiore a 105.